1/23/2020 0 Comments Rue va à la calanqueC'è un momento nel cuore dell'inverno, quando le giornate sono ancora corte e il freddo sembra un inquilino di lunga data, in cui si inizia a sognare ad occhi aperti la prima fuga primaverile. L'incontro con raggi di sole che effettivamente scaldano, misti a qualche folata di vento ancora freschino. Uscire all'aperto con uno strato di meno, sentire l'aria con vaste regioni di pelle che fino al giorno prima stavano tappate sotto un cappotto e ora hanno solo un po' di cotone a difesa, e devono reimparare a gestire tanti stimoli sensoriali. Riabituarsi a portare quei vestiti che non vedevi da tanto. Magari vedere il mare, e decidere che ficcarci dentro i piedi è un'idea allettante.
Per me questo momento è iniziato l'altra sera. Sono andata a ritirare le stampe di rullini accumulati nell'anno scorso, e una foto, dei primi di maggio a Marsiglia, sembrava starmi dando le indicazioni di cui ho bisogno: va à la CALANQUE.
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1/19/2020 1 Comment Rosso di seraMi è stato raccontato che da piccola i miei genitori mi mettevano in un box, per farmi giocare tranquilla mentre loro sbrigavano faccende, e che venivano a controllarmi quando non si sentivano più rumori: voleva dire che stavo tramando qualcosa. In genere una scalata epica alla conquista dei picchi del bordo del box.
Da allora credo che i miei si siano abituati al fatto che di tanto in tanto divento silenziosa, e si rassegnano a non fare tante domande. Temo che un paio di rispostacce date da adolescente li abbiano segnati, e ormai preferiscano fidarsi che a un certo punto parlerò, e che probabilmente non mi avventurerò più letteralmente in scalate epiche di oggetti molto alti |