26 Marzo 2020. Oggi ho lasciato l'appartamento alla Crispin House.
Vuoto sembrava quasi come la prima volta che l'avevo visitato, con l'arredamento fornito sconvolto nella posizione ma tornato spoglio dalle mie cose sparse qua e là. Con quella luce e quei colori che me l'hanno fatto sentire Casa fin da subito. Il mio nido e rifugio. Con i mattoni a vista, quel tavolino colorato in legno non del tutto lavorato e non del tutto grezzo, quelle finestrone grandi per non perdersi neanche un granello di luce.
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3/22/2020 0 Comments Da qui a...?Un venerdì di quasi un mese scendevo alla Stazione di Milano da un treno proveniente da Pisa, con un’amica inglese. Facciamo una breve passeggiata per vedere il Bosco Verticale e il mio grattacielo preferito, quello dell’Unicredit, prima di sederci in un bar per l’aperitivo con una decina di amici di amici. Prendiamo piattini dopo piattini da un buffet che ora sarebbe disposto sotto cartelli con teschio e le tibie incrociate. Slanci di incosciente fiducia: "[pat-pat] Scusi, mi può passare una forchetta?". Iniziamo a leggere le prime notizie di casi di Coronavirus. Mi sento nel posto sbagliato al momento sbagliato, e dire che in Lombardia mica ci vado spesso. Al giorno d’oggi sappiamo che probabilmente il virus era già in giro, e anche durante la conferenza a Pisa nei giorni precedenti mica stavamo in una botte di ferro. Ma allora, un lunghissimo quasi-mese fa, non lo sospettavamo.
Non avevamo il minimo sentore di come la situazione sarebbe evoluta nei giorni successivi, e attingevamo ad ogni risorsa di spensieratezza per goderci un fine settimana lungo sul lago di Garda. |