7/28/2021 0 Comments Quante vite ho immaginatoEro piccinina, e con te mi immaginavo escursionista, su per i monti e in mezzo alla natura, e poi a sorridere soddisfatta davanti a un piatto di gnocchi in rifugio mentre fingevo di non accorgermi che mi stavi fotografando. Sempre con le macchine fotografiche appresso, venerandone di nuove e di vecchie, discutendo di profondità di campo, regola dei terzi, tempi d'esposizione. Domeniche pomeriggio tra fumetti e riviste d'archeologia, il profumo della pasta fresca con pesto alla siciliana in sottofondo. Sigur Rós e musica folk. Nella portiera della Fiesta raccoglievo fiori, foglie e rametti che raccattavo durante le passeggiate. Il futuro non aveva tempo e forma, all'epoca il presente era così pieno e scorreva a una velocità che a compararla con il presente di ora, era lentissima.
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